Da sempre il cibo è nutrimento e cura, oltre che piacere e socialità. Sedersi a tavola è diventato un gesto quotidiano e naturale, un’abitudine, spesso facendoci dimenticare che, proprio lì, si gioca la partita del nostro benessere.
Oggi a causa dei media e delle tante influenze culturali si pensa spesso al cibo come ad uno strumento per raggiungere il peso o la forma fisica desiderata, inseguendo modelli di solito irraggiungibili o irreali. Il cibo può essere anche tutto ciò, ma si sono sviluppati tanti metodi e tante false credenze sulla dieta che hanno portato alla nascita di una Diet Industry, con modelli alimentari eccessivamente restrittivi o completamente sbilanciati e da seguire solo per brevi periodi di tempo.
Seguire una dieta non vuol dire “fame e fatica”, ma è un momento fondamentale di “costruzione” del nostro stato di salute, di prevenzione delle malattie, e se si è malati, di possibile cura. Siamo in qualche modo quello che mangiamo e un cambio alimentare modifica fortemente la nostra energia e quindi anche il nostro modo di essere. Da qui la fondamentale importanza del momento in cui ci sediamo a tavola. Lì possiamo costruire i nostri equilibri e disequilibri, il nostro benessere o la nostra stanchezza, l’armonia o meno del nostro stato fisico e psichico.
secondo il mio metodo di lavoro, anche quando siamo alla ricerca di un dimagrimento, lavoreremo sempre insieme con obiettivi graduali e raggiungibili senza troppa fatica, trovando in modo personalizzato un proprio equilibrio alimentare, al fine di mantenere il peso raggiunto in uno stato generale di benessere.
In pratica questo vuol dire:
– Essere partecipi, credere in se stessi e non seguire regole imposte, ma lavorare sulla quotidianità
– Seguire un’alimentazione equilibrata e personalizzata seguendo i principi generali di una sana alimentazione
– Consentirci di integrare le buone abitudini con la gratificazione imparando quanto e quando concedersi alimenti più soddisfacenti senza sensi di colpa…non dimentichiamoci che mangiare è anche un piacere!!!
– Cercare di apprendere comportamenti sani e farli diventare abitudini così da migliorare il nostro stile di vita (senza stravolgerlo), per un progetto a lunga durata.
– Valutare le nostre aspettative in termini di peso salutare cioè un peso che possiamo raggiungere ma soprattutto che possiamo mantenere.
– Ridurre la sedentarietà, iniziando a muoverci un pochino di più.
1° incontro: colloquio conoscitivo con anamnesi alimentare approfondita sulla storia alimentare e dietetica attuale e passata e rilevazione dei dati antropometrici quali: peso, altezza, circonferenze e composizione corporea. Questo incontro varia dai 45 ai 60 minuti a seconda delle problematiche e dei dati eventualmente già a disposizione (ad esempio analisi del sangue o delle urine o altri esami specifici richiesti dal medico);
2° incontro: consegna della cartella dietetica con il piano alimentare personalizzato e spiegazione dei pasti quotidiane, delle possibili alternative e delle ricette;
1° controllo: dopo circa 3 settimane o 1 mese, per verificare che l’alimentazione sia chiara e che non vi siano problemi o incongruenze, in caso contrario verranno apportate alcune modifiche; le 3 settimane serviranno per dare tempo al paziente di abituarsi al cambiamento e di potersi organizzare rispetto alle variazioni alimentari apportate, inoltre è il tempo necessario per iniziare a vedere se effettivamente ci sono stati dei cambiamenti.
Controlli successivi: stabiliti di volta in volta di comune accordo; rappresentano la parte fondamentale del percorso, durante i quali verranno discussi gli obiettivi raggiunti, le difficoltà di adesione al piano alimentare, le situazioni sociali che portano a mangiare di più, e tutte le altre difficoltà o dubbi che si possono presentare.
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