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Stomaco da dessert e voglia di dolci

Fulvia-Bracali-Dietista
25 Marzo 2025
Articoli per approfondire

Non sai resistere ai dolci? Forse hai lo “stomaco da dessert”!

Hai mai pensato che forse non è tutta colpa della golosità?! 

“Dessert Stomach” direbbero i ricercatori… No, non è una battuta. È vero che i dolci rappresentano un cibo a cui difficilmente si può resistere e per diversi motivi: biologici (infatti lo zucchero che contengono forniscono una rapida fonte di energia); psicologici (a molti evocano ricordi felici dell’infanzia); sociali e culturali (il dolce è associato a momenti di festa – non a caso ogni festività ha un dolce tipico creando atmosfere di convivialità); emotivi (il dolce rappresenta un comfort food in caso di emozioni negative, ma anche positive: proprio per le sue caratteristiche gustative i dolci danno sensazione di piacere e gratificazione).

Ma questa voglia di dolce compare spesso anche quando siamo sazi. Ecco perché si parla di “stomaco da dessert”. L’espressione la dice lunga su come riusciamo a lasciare sempre uno spazio libero per questi alimenti anche dopo aver mangiato a sufficienza. Non a caso si parla di “sazietà sensoriale specifica”. In pratica succede che, durante un pasto, il nostro appetito per gli alimenti che stiamo consumando diminuisce gradualmente fino a scomparire. Talvolta qualcuno, quando è sazio, prova anche disgusto nel mangiare ancora. Ma sorge la voglia di altri alimenti, come i dolci, che hanno sapori diversi.

Ma cosa accade a livello fisiologico?

Normalmente, in condizioni di normalità, si smette di mangiare quando un gruppo di cellule nervose situate nell’ipotalamo, ricevono il segnale che lo stomaco è pieno e questo fa sì che attraverso un processo neuro-ormonale ci si possa sentire sazi. Ma se vediamo, assaggiamo, o solo pensiamo al dolce quegli stessi ormoni rilasciano una specifica endorfina, che ne induce il desiderio. E questo accade solo con i dolci, non con i grassi né con il cibo consueto.

Questo forse potrebbe spiegare dei meccanismi cerebrali che ci attraggono verso i dolci che sono talvolta causa di obesità. Attraverso degli approfondimenti chissà che non venga studiata una terapia specifica che possa bloccare questi meccanismi specifici. Ovviamente si tratta di ipotesi, poiché altri medicinali usati nel passato, tra cui purtroppo anche anfetamine somministrate da noti medici, hanno fatto non pochi danni per gli effetti collaterali psichiatrici, tra cui disturbi depressivi, ansia e aggressività, e altri ancora più gravi. Ma d’altronde la medicina un campo in continuo aggiornamento grazi e proprio alle nuove scoperte in materia.

Desiderio o dipendenza da dolci?

Direi che è normale aver voglia di dolce a fine pasto. In tantissimi mi dicono che hanno bisogno di concludere con frutta o altro. Ma attuano la politica del buon senso è chiaro che non si può mangiare dolci ogni qualvolta ci faccia voglia. In primis perché di fatto il dolce arriva per ultimo e, come dico sempre, se non trova impiego energetico nel corpo, probabilmente andrà a finire, dopo varie trasformazioni, nei nostri depositi adiposi. Infatti si sa che i dolci, oltre che una certa quota di grassi sono ricchi di zuccheri semplici che se in eccesso possono portare a dei rischi per la salute. E in più, come per il sale, se lo zucchero viene consumato in eccesso può portare ad una sorta di dipendenza: ovvero più se ne consuma e maggiore sarà il desiderio di consumarne.

Per questo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda di assumerne massimo tra il 5 – 10% al giorno rispetto all’apporto energetico totale (esempio su 2000 kcal giornaliere, vuol dire tra i 50 e i 25 gr di zucchero).

Concludendo: come fare?

Mangiare i dolci oppure no a fine pasto?! Troviamo delle soluzioni intermedie. La frutta, magari presentata come una macedonia, potrebbe essere un ottimo dessert. Ci sono degli zuccheri semplici, ma legati alla fibra presente nel frutto stesso e quindi non dannosa, salvo patologie specifiche. Ovviamente non si deve addizionare la macedonia con sciroppi, zucchero né succhi.  

Ma pensiamo anche alla frutta unita ad altri ingredienti: per esempio farina integrale o fiocchi di cereali (sono degli esempi la torta di mele tipo quella che ho preparato qualche giorno fa anche a base di zucca gialla o quel finto strudel con le arance, ma anche muffin, pancake e biscotti). Gli stessi frutti se no possono essere cotti al forno e addolciti con l’uva passa e la cannella, aggiunta di uno yogurt bianco naturale.

Ricordo che se non ci sono controindicazioni mediche e la vostra alimentazione è equilibrata, pur non superando la dose consigliata, questa tipologia di dolci potrebbe essere mangiata anche tutti i giorni.

Certamente si possono mangiare anche dolci più calorici e per molti più buoni, ma vanno limitati ad occasioni speciali (cene fuori, compleanni, festività, ricorrenze varie ecc).

Qualcuno si chiederà: ma posso usare al posto dello zucchero degli edulcoranti sintetizzati? L’OMS informa che vengono considerati additivi alimentari, e un loro massiccio impiego può essere altrettanto dannoso.

Allora “meglio mangiare un dolce che sognarlo”, ma ricordatevi di usare il buon senso. E se necessario chiedere supporto ad un professionista in materia.

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Finto strudel di arance
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